Caldaie: sanzioni mancata manutenzione

Hanno preso il via nei Comuni sopra i 40.000 abitanti le ispezioni per verificare il rispetto dell’obbligo di controllo e manutenzione degli impianti di riscaldamento.

 

Sanzioni, anche molto salate (possono arrivare fino ad un massimo di 3.000 euro), potranno essere commissionate a proprietari e inquilini che non hanno fatto eseguire ad un tecnico, specializzato e abilitato, i controlli necessari a garantire la piena funzionalità degli impianti e la loro conformità rispetto ai fumi di combustione.

 

Le attività ispettive sugli impianti di riscaldamento domestico non sono automatiche, ma i soggetti vengono scelti a campione tra coloro che non hanno effettuato il pagamento del bollino blu o non hanno inviato il rapporto di controllo e qualità dei fumi.

 

E’ consigliabile che la manutenzione delle caldaie e qualsiasi altro intervento sugli impianti vengano affidati ad un professionista competente e abilitato, che dovrà riportare sul libretto d’impianto ogni intervento.

 

Nel caso in cui dall’ispezione risultasse una mancata manutenzione delle caldaie, oltre alle sanzioni previste dal d.lgs. 192/2005, al proprietario o all’inquilino vengono addebitati anche i costi sostenuti per il controllo, che possono variare dai 50 ai 200 euro per gli impianti residenziali, e arrivare fino a circa 1.000 euro per gli impianti commerciali o industriali.

 

La periodicità dei controlli non è uniforme su tutto il territorio italiano. Sebbene la maggior parte delle Regioni si è ormai uniformata alle disposizioni nazionali, che obbligano il controllo dei fumi ogni 2 anni per potenze inferiori ai 35 kW e ogni anno per gli impianti di potenza dai 35 kW ai 116 kW, Sicilia, Umbria, Marche, Toscana e Liguria hanno invece una normativa autonoma e un calendario differente da regione a regione. 

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