L’Europarlamento ha approvato una risoluzione per la richiesta di tre obiettivi vincolanti in tema di clima e energia da raggiungere entro il 2030.
Il Parlamento Europeo non sembrerebbe approvare i traguardi stabiliti dalla Commissione per il 2030 in materia di clima ed energia.
L’esecutivo comunitario aveva infatti stabilito che entro la data prevista si dovrà raggiungere una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 40%, mentre il target per la quota delle rinnovabili nel mix energetico era stata fissata al 27%.
Queste proposte non sono sembrate abbastanza incisive all’Europarlameto, che ha approvato in aula una risoluzione con 3 nuovi obiettivi.
Il Parlamento Europeo, dopo una votazione che ha visto 341 a favore, 263 contrari e 26 astenuti, ha approvato che l’obiettivo vincolante del 40% è da riferirsi anche all’efficienza energetica, mentre l’aumento del target per le rinnovabili richiesto sarà del 30%.
La quota delle rinnovabili dovrà inoltre essere calcolata in base a specifici regolamenti nazionali, non a livello comunitario, come stabilito da Bruxelles.
La co-relatrice della risoluzione, Anne Delvaux della Commissione Ambiente del Parlamento ha definito le proposte della Commissione come “miopi e poco ambiziose”.
Secondo Anne Delvaux un maggiore mix energetico e un’incentivazione consistente dell’efficienza energetica solo sono necessari per ridurre la produzione di gas-serra e la dipendenza dalle importazione.
La Co-relatrice aggiunge che una tale manovra incoraggia l’innovazione tecnologica ed è anche uno strumento per la creazione di nuovi posti di lavoro.
Sembrerebbe quindi che il pacchetto 20-20-20 non abbia concluso il suo ciclo di vita.
Il Parlamento europeo è infatti intenzionato a seguire le politiche di sostegno alle fonti rinnovabili fino al 2030, nonostante questa risoluzione non abbia ancora valore legislativo.