La Commissione Bilancio della Camera ha proposto un disegno di legge che prevede la possibilità di utilizzare i Certificati di credito fiscale come agevolazione agli interventi di efficientamento energetico.
I certificati di credito fiscale potrebbero diventare una valida alternativa alle detrazioni fiscali al 65% e al 50%.
Da quello che si legge nella proposta, gli investimenti privati finalizzati al recupero del patrimonio edilizio esistente e all’efficientamento energetico “sono le pietre angolari per la ripresa del ciclo economico”.
Secondo quanto sostenuto dai relatori del decreto legge, il limite dell’agevolazione al 65% e al 50% consiste nell’eccessiva diluizione del beneficio, basato su articolazioni decennali, tanto che risultano ancora più convenienti le modalità “sommerse”.
La Commissione Bilancio della Camera punta così all’emersione dei lavori a nero fornendo uno sconto immediato sui lavori finalizzati alla ristrutturazione edilizia, per il pagamento parziale dei lavori commissionati.
Il decreto prevede inoltre che le aziende a cui i contribuenti hanno ceduto i crediti fiscali possano liquidarli con la concessione agli istituti di credito o agli intermediari finanziari.
I relatori sostengono che questo sistema garantirebbe una maggiore efficienza per la fruizione delle agevolazioni fiscali senza comportare ulteriori oneri a carico dello stato, dal momento che farebbe leva sul sistema bancario.
Tra i maggiori dubbi c’è la possibilità che i certificati di credito fiscali, se trasferiti a intermediari finanziari, si configurino come debito pubblico, impattando negativamente sull’indebitamento netto nell’anno in cui sono state emesse.