Ecobonus 65%: si lavora su nuove misure di inclusione sociale

Come confermato dal Ministro dell’Economia Pier Carlo ‎Padoan, nei piani del Governo c’è la volontà di estendere sia l’ecobonus al 65% per la riqualificazione energetica degli edifici sia il credito di imposta per le ‎ristrutturazioni.

Una nuova garanzia sulle intenzioni dell’esecutivo arrivano anche dal vice-ministro dell’Economia Enrico Morando, che ha affermato che gli incentivi verranno riconfermati almeno per un triennio ancora.

Morando ha ricordato gli incentivi in Italia sono tra i più generosi tra i Paesi europei, i benefici per l’economia del paese e per le famiglie poi sono ben evidenti, tant’è che la stabilizzazione degli incentivi per i prossimi tre anni ha riscosso consensi bipartisan.

Gli ambiti a cui applicare l’ecobonus al 65% si stanno estendendo ogni anno, nel 2016 è stato allargato all’edilizia sociale e tra i nuovi interventi sono stati inseriti gli acquisti di dispositivi domotici. Il vice-ministro Morando ha affermato di essere al lavoro su nuove misure di inclusione sociale e mira ad estendere l’ecobonus del 65% “anche agli incapienti, coloro che non fanno la dichiarazione dei redditi e oggi esclusi dal meccanismo delle detrazioni.”

L’intento è quello di “creare un fondo, per esempio costituito da Cassa depositi e alcuni privati, che si incarica di sostenere le spese per riqualificare gli immobili e poi incassa lo sconto decennale dello Stato. Il cittadino paga subito solo un 10%. E un’altra piccola parte nelle bollette della luce, sul modello canone Rai, per remunerare il fondo. A regime, il risparmio per una famiglia che vive in 80 metri quadri in periferia e spende quasi 2mila euro di riscaldamento all’anno, sarebbe della metà. Circa 80 euro al mese. Più reddito, meno degrado”.

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