Il Parlamento Europeo ha aumentato la quota di rinnovabili e il target per efficienza energetica.
Con l’approvazione della nuova Direttiva Energie Rinnovabili per il periodo 2020-2030, il Parlamento Europeo ha approvato i nuovi obiettivi vincolanti per quanto riguarda efficienza energetica e rinnovabili. Gli Stati Ue dovranno ora definire le necessarie misure nazionali per raggiungere i nuovi obiettivi.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica l’obiettivo minimo vincolante è salito dal 27% al 35%. Il Parlamento Europeo ha fissato obiettivi nazionali indicativi, considerando il consumo energetico previsto per il 2030. Gli Stati Ue dovranno raggiungere la quota del 35% anche di energie rinnovabili nel mix energetico. A determinate condizioni potrà essere tollerato uno scostamento fino al 10%.
Sono state rafforzate anche le misure a supporto dei consumatori che producono energia elettrica nei loro edifici. Il Parlamento garantisce loro la possibilità di consumare energia autoprodotta e installare sistemi di stoccaggio senza dover pagare oneri. Potranno inoltre unirsi in cooperative di energie rinnovabili senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate.
Nel 2030 il 12% dell’energia consumata nei trasporti di ogni Stato dell’UE dovrà provenire da fonti rinnovabili. I carburanti di ultima generazione dovranno essere pari all’1,5% nel 2021, con un aumento fino al 10% nel 2030.
Tra gli altri punti interessati dalla direttiva vi sono l’utilizzo di olio di palma, il potenziamento delle stazioni di ricarica e il sostegno alle rinnovabili derivanti dalla biomassa.
Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e compiere la transizione verso la sostenibilità energetica è necessario essere meno timidi. Secondo Jose Blanco Lopez (S&D, ES), relatore per le rinnovabili, la Commissione europea dovrà imporre obiettivi più ambiziosi.
Gli Stati membri dell’Unione hanno ora tempo fino all’1 gennaio 2019 per notificare le nuove strategie nazionali che verranno adottate. Le misure per l’energia e il clima dovranno poi essere notificate alla Commissione ogni 10 anni. La Commissione monitorerà e potrà formulare raccomandazioni o adottare misure correttive, secondo le nuove regole Ue sulla governance.