Per un paese come l’Italia naturalmente dotato di fonti rinnovabili come vento e sole, le energie verdi rappresentano un’occasione da non perdere e su cui puntare per raggiungere il traguardo dell’eco-sostenibilità.
Secondo le stime dell’ultimo rapporto del CENSIS la green economy nel nostro paese (grazie soprattutto agli ottimi risultati ottenuti nel Mezzogiorno) vale circa 10 miliardi di euro e rappresenta un importante traino per l’economia, grazie ad una crescita di produttività del 24,5% negli ultimi 5 anni, un dato questo che consente di avere ottime previsioni anche per quanto riguarda l’impatto sul mercato lavoro per il prossimo decennio.
Anche il recente rapporto annuale pubblicato dal Gestore dei Servizi Energetici, con il quale ha illustrato le attività svolte, fornisce alcuni dati interessanti su come è stata incentivata l’energia rinnovabile in Italia nel 2014.
La relazione illustra che a fare la parte del leone è stato il fotovoltaico, per il quale nel corso dell’anno sono stati erogati incentivi per oltre 550.000 impianti (pari a circa 17.700 MW) mentre per quanto concerne le altre energie rinnovabili, a fine 2014 sono risultati oltre 5.000 impianti in esercizio (quasi 21.300 MW) qualificati per il rilascio dei Certificati Verdi o delle Tariffe Onnicomprensive, tra questi il 35% sono idroelettrici, il 29% sono a biogas e il 20% eolici.
Secondo un nuovo rapporto pubblicato da Greenpeace “Energy Revolution 2015 – 100% renewable energy”, nel 2050 l’intero pianeta potrebbe soddisfare interamente il proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili. Secondo lo scenario descritto, entro quindici anni la quota di rinnovabili elettriche a livello mondiale potrebbe passare dall’attuale 21% al 64%, consentendo la diminuzione delle emissioni da 30 giga tonnellate annue a 20 giga tonnellate entro il 2030.
Per l’organizzazione ambientalista i settori del solare e dell’eolico sono ormai sufficientemente maturi per poter competere a livello di costi con l’industria del carbone e probabilmente, entro il prossimo decennio, supereranno quest’ultima anche in termini di energia fornita.
Le stime di Greenpeace confermano le previsioni del CENSIS, sottolineando che il settore delle energie rinnovabili porterà alla creazione di più posti di lavoro rispetto agli occupati nel settore dei combustibili fossili. La sola industria del solare potrebbe arrivare a produrre più occupazione di quanto fa oggi quella del carbone, arrivando ad occupare 9,7 milioni di persone, più di dieci volte rispetto a quanto accade oggi.