Incentivi fotovoltaico in Thailandia. Gli impianti fotovoltaici risolveranno problema energetico delle aree rurali: pagano fino a 0,24 € a kWh.
Un nuovo piano di incentivi sta attirando investitori esteri ed è pronto a rilanciare un’economia in sviluppo dell’Asia: in Thailandia si continua a investire molto nel fotovoltaico. A quanto ammontano gli incentivi?
Variano rispetto a due bandi differenziati, uno destinato agli impianti da tetto, l’altro ai parchi fotovoltaici; sono interessanti al punto che molti investitori esteri stanno pensando di sfruttare l’opportunità e di “contribuire” al fabbisogno energetico del Paese asiatico con un impiego di capitali da sicuro e prolungato ritorno economico.
In queste zone, nei villaggi e nelle comunità lontane dai centri urbani, spesso si vive isolati rispetto alla rete elettrica e la carta giocata dal Governo centrale va marcatamente in direzione delle energie rinnovabili.
Verrà prodotto un 1 altro GW di potenza fotovoltaica nel paese, che si andrà ad aggiungere ai 2 GW già installati. Gli incentivi accompagneranno gli investitori per i prossimi 25 anni, cinque anni di più, ad esempio, di quanto stanziato in Italia con il Conto Energia.
Due i bandi, uno dedicato ai tetti fotovoltaici delle città e con un tetto massimo di potenza di 200 MW e l’altro specifico per i villaggi e i parchi a terra con un tetto di 800 GW. Diversi anche gli incentivi: per i tetti l’incentivo è pari a 17 centesimi di euro/kWh per impianti fino a 10 kW, che scendono a 15 centesimi/kWh per le taglie 250-1.000 kW; per i parchi a terra, invece, l’incentivo è pari a 24 centesimi/kWh per i primi tre anni (a scendere fino a 11 centesimi/kWh nel corso degli anni) per impianti da 1 MW.