Con il decreto sugli incentivi sulle fonti rinnovabili non fotovoltaiche il Governo ha stanziato per il biennio 2015-2016 800 milioni di euro per gli impianti alimentati da fonti pulite, quelli ibridi e quelli che saranno sottoposti ad interventi di ristrutturazione parziale o totale.
Dato che il decreto sarà efficace fino al 31 dicembre 2016 e il rischio che il provvedimento duri solo pochi mesi dall’entrata in vigore il MiSE ha fatto sapere che sta già lavorando a nuovi incentivi per le rinnovabili.
Per accedere agli incentivi sono state fissate soglie diverse a seconda del tipo di impianto, oltre le quali gli incentivi potranno essere richiesti partecipando ad aste al ribasso. Gli impianti eolici o alimentati da moto ondoso la soglia è stata fissata a 60 kW, per gli quelli idroelettrici a 50 kW, per quelli a biomassa a 200 kW mentre per gli impianti a biogas e per il solare termodinamico a 100 kW.
Il testo del decreto è già stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni ma è ancora in attesa del parere della Commissione Europea, che dovrà pronunciarsi sulla compatibilità delle norme con le direttive comunitarie sugli aiuti di Stato e chiedere nel caso alcune modifiche al testo.
Con l’intento di discutere un nuovo piano energetico italiano da presentare all’UE entro il 2019, l’associazione dei produttori italiani di energie rinnovabili ha chiesto un incontro con i ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente. Lo scopo è quello di velocizzare l’iter e trovare di nuove misure più stabili a favore delle rinnovabili che tengano conto degli obiettivi climatici ed energetici fissati dal Consiglio europeo per il 2030.