Prima di attivare una caldaia è necessaria l’installazione e la verifica del corretto funzionamento dell’impianto operata da un tecnico abilitato.
Una caldaia a parete dalla potenza superiore ai 35 kW deve essere fissata attraverso la staffa di sostegno, dopo aver individuato i fori con uno strumento apposito chiamato dima.
Una volta che l’impianto è stato appeso dal tecnico abilitato, deve essere messo in bolla e quindi posizionato lo scarico dei fumi.
Dopo ver effettuato queste operazioni, avviene la posa in opera dei raccordi per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, con i rispettivi rubinetti, compreso quello del gas.
Per quanto riguarda i collegamenti elettrici, l’installatore terrà conto dei dispositivi presenti nella caldaia (la sonda esterna, i sistemi per la termoregolazione, i circolatori…).
E’ ncessario che l’ambiente in cui viene installata la caldaia sia opportunamente areabile, cioè che sia dotato di finestre che danno sull’esterno e che possano essere sfruttate per effettuare dei fori.
Ad eccezione delle caldaie a camera aperta, che scaricano in sistemi fumari collettivi, lo scarico dei fumi dee avvenire a tetto, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Nel caso sia presente una porzione orizzontale per lo scarico dei fumi, si consiglia di verificare che non sia inclinato meno di 3 gradi.
Tra le ultime veridiche c’è la necessità di convogliare lo scarico della condensa per le caldaie a condensazione e il controllo delle caratteristiche dell’acqua negli impianti.
Infatti, se le acque sono eccessivamente dure possono generare precipitazioni di calcare, danneggiando così l’impianto.
Infine, consigliamo far effettuare la prima accensione da un tecnico installatore certificato, in modo da rispondere immediatamente a eventuali problemi o imprevisti tecnici.