L’esigenza delle aziende di contenere i costi di produzione attraverso un uso consapevole delle risorse energetiche è un tema sempre più attuale. Spesso rispondere positivamente a queste necessità si traduce anche in un minore impatto della produzione industriale sull’ambiente. E’ per questo motivo che molte aziende cercano soluzioni profittevoli che tengano conto anche di metodologie legate all’economia eco-sostenibile.
Il rapporto annuale CDP
Il rapporto annuale World Top Green Business di CDP, presentato all’annuale World Economic Forum di Davos, ha riportato la lista delle organizzazioni più attive sul fronte della lotta al cambiamento climatico, la deforestazione e lo spreco idrico.
Oltre 120 organizzazioni, tra cui Microsoft, China Mobile, Danone, Klabin e Infosys Limited, hanno ottenuto il riconoscimento per il loro impegno sulla sfida al cambiamento climatico. Si sono distinte Sainsbury’s e Unilever come leader nella lotta delle imprese contro tali cambiamenti.
Vengono poi citate 27 imprese che annoverano interventi volti al recupero e alla tutela delle acque impiegate in produzione (aziende come per esempio Acciona, Ford, Gap e KAO Company, Beiersdorf, Tetra Pak e UPM-Kymmene)
Alcune aziende inoltre si sono particolarmente distinte per il loro impegno. E’ il caso della giapponese Fujitsu che da anni investe in Intelligenza artificiale per l’analisi dei dati, a Tetra Pak che produce i propri involucri per alimenti utilizzando solo cartone certificato dal Forest Stewardship Council. Sempre in Europa i casi di virtuosismo non rimangono isolati.
Gettando uno sguardo in Danimarca per esempio, LEGO si propone di sostituire entro il 2030 i materiali utilizzati per costruire produttrice dei famosi “mattoncini” con materiali di derivazione naturale come bioplastiche ricavate dalla canna da zucchero.
Ma una coscienza responsabile della produzione aziendale passa anche attraverso la condivisione delle migliori expertise e delle soluzioni utilizzate per migliorare la sostenibilità del ciclo industriale.
Crescita dati rapporto
E’ per questo che è importante sottolineare che la divulgazione dei dati delle aziende che aderiscono al progetto, sta registrando una forte crescita negli ultimi anni: dal 2011 il numero di aziende che condividono i propri dati e progetti legati all’impatto ambientale sono saliti di più di 10 volte.
Nel 2011 sono tate infatti solo 210 le aziende che hanno comunicato a CDP, allora noto come Carbon Disclosure Project, le informazioni sul loro impatto climatico. Da quell’anno il numero è salito fino a circa 2500 aziende nel mondo.
Questi dati fanno ben sperare per il futuro, ma soprattutto contribuiscono a tracciare una nuova via che lega una migliore efficienza della produzione a soluzioni eco-sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Sembra un concetto ovvio ma in realtà è legato ad una strategia imprenditoriale molto recente. In passato l’attenzione all’ambiente era limitata e spesso vista solo come una variabile onerosa del ciclo produttivo.
In realtà invece, l’utilizzo più consapevole delle risorse energetiche, delle materie prime in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente é un concetto chiave anche per l’ottimizzazione della produzione.