Made expo: promozione internazionale

Made expo 2015 si presenta come una grande vetrina per il mercato internazionale, con 130 delegazioni provenienti da tutto il mondo.

 

Made expo, la fiera dell’architettura, del design e dell’edilizia, ha organizzato per l’edizione 2015 un innovativo piano per la promozione a livello internazionale.

 

Si chiama International Business Lounge e prevede l’arrivo di oltre 130 delegazioni da tutto il mondo, più esattamente da 24 diversi Paesi.

 

Grandi le aspettative di architetti, importatori, distributori, installatori e serramentisti per questa nuova iniziativa che segna il completamento dell’internazionalizzazione della fiera.

 

Per questa occasione, Made expo ospiterà professionisti di alto livello in qualità di rappresentati delle più grandi aziende quotate a Wall Street.

 

L’International Business Lounge genererà nel corso della rassegna più di 700 incontri tra imprenditori nazionali e internazionali. Tra le nazioni che parteciperanno all’iniziativa ci sono prima di tutto gli Stati Uniti, ma anche la Cina, il Medioriente e il Nord Africa.

 

“Tutti gli operatori avranno la possibilità di visitare gli stand toccando con mano prodotti, progetti e nuovi materiali. Tutto questo possiamo definirlo come attività primaria della quattro giorni di Milano-Rho, soprattutto per le aziende che avranno l’opportunità di confrontarsi con gli operatori stranieri.  Un’occasione, unica, importante, che contribuisce in modo determinante a dare un respiro ancora più internazionale a Made expo” sottolinea Giovanni De Ponti, amministratore delegato di Made Eventi.

Tra le altre novità di Made expo 2015 ricordiamo BuildSmart! e Building the Expo, legati ai temi del risparmi energetico, dell’efficienza nel riscaldamento e nel condizionamento ambientale, della riqualificazione edilizia e della rigenerazione urbana.

“La mostra offrirà ai visitatori – accolti dai protagonisti della progettazione – l’opportunità di conoscere in anteprima i progetti dei padiglioni «self built» e «corporate» dell’Esposizione Universale” conclude De Ponti.

 

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