Presentata la Relazione sulla situazione energetica nazionale 2017 dal Mise.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato nei giorni scorsi la Relazione sulla situazione energetica nazionale al 2017. Il documento è stato predisposto dalla Direzione generale Sicurezza approvvigionamenti e Infrastrutture energetiche.
La relazione analizza il quadro energetico internazionale, nazionale, i consumi dei prodotti energetici, i prezzi dell’energia, l’andamento delle energie rinnovabili e lo sviluppo dell’efficienza energetica.
A livello internazionale il 2017 ha visto una generale ripresa economica e una crescita dei prezzi delle materie prime. L’Italia ha visto il rafforzamento del ruolo delle energie rinnovabili nel sistema energetico nazionale, con circa 70.000 nuove unità di lavoro permanenti e 44.000 temporanee.
Buoni risultati per il fotovoltaico e anche per l’eolico, che ha recuperato dopo una prima parte dell’anno negativa. Anno negativo invece per quanto riguarda l’idroelettrico, causato soprattutto dalla bassa piovosità durante gli scorsi 12 mesi.
Lo scorso anno sono stati installati complessivamente circa 930 MW, di cui 415 MW fotovoltaici e circa 370 MW eolici. Rispetto al 2016 sono stati installati 40 MW in più di fotovoltaico e 120 MW in più di eolico.
Nel 2017 le rinnovabili hanno coperto il 17,7% dei consumi finali lordi di energia, segnando il valore più alto mai registrato per le FER. Il solo settore elettrico, ha avuto un’incidenza delle FER pari al 34,2%, in crescita rispetto al 2016 quando si erano attestate 34,0%.
Nel complesso grazie alle misure introdotte per l’efficienza energetica negli ultimi 12 anni sono stati risparmiati 13,4 milioni di tep all’anno di energia primaria. L’Italia ha anche diminuito la dipendenza dall’estero per quanto riguarda gli approvvigionamenti di energia, con le importazioni che scendono al 76,5%. Sono stati così risparmiati 3,5 miliardi di euro l’anno di mancate importazioni.
Dopo 10 anni ritorna a crescere la domanda di energia primaria (+1,5% rispetto al 2016), soddisfatta per il 36,2% dal gas e dal petrolio per circa il 33%.