Cambiano le regole imposte dall’Autorità per gli impianti a bassa, media e alta tensione, con nuovi oneri sull’autoconsumo.
L’Autorità per l’Energia ha recentemente stabilito che i consumatori dovranno pagare gli oneri di sistema sull’autoconsumo di energia nei Seu/Seeseu, secondo quanto previsto nel decreto Competitività / Taglia-bollette.
A queste nuove imposte saranno soggetti tutti i tipi di impianti, eccezion fatta per i sistemi alimentati a rinnovabili con potenza inferiore ai 20 kW.
Negli altri casi è invece d’obbligo pagare il 5% degli oneri di sistema anche sull’energia consumata, ma non prelevata dalla rete, come per esempio quella prodotta da un sistema fotovoltaico.
La nuova delibera 609/2014 prevede che, per i punti di prelievo a bassa tensione (eccezion fatta per gli impianti a rinnovabili con potenza inferire ai 20 kW), si dovrà pagare una quota fissa tra i 30 e i 40 euro l’anno, a prescindere dalla fonte energetica e dalla grandezza dell’impianto.
I sistemi a media tensione, eccetto gli energivori, saranno soggetti invece a una variazione della cifra da pagare in base alla taglia e alla fonte di alimentazione.
Per quantificare il corrispettivo si dovrà utilizzare questa formula: Maggiorazione A3 = Potenza x ore x α x Aliquota.
Per ore si intende un numero fisso stabilito convenzionalmente in base alla fonte: 1000 per il fotovoltaico; 3000 per l’ idroelettrico; 1800 per l’ eolico e 7000 per le altre fonti; α è un parametro che deve essere sempre considerato come pari a 0,5; mentre l’ aliquota equivale al 5% del valore unitario variabile delle componenti A + MCT.
Per gli impianti a media tensione, quindi, risulta avvantaggiato chi autoconsuma più della quota α, differentemente da chi consuma meno.
Infine, per i punti di prelievo ad alta tensione ci sarà un sistema di maggiorazioni differente in base ai dati di consumo delle singole imprese.