Pellet: crescita nel 2016

Secondo uno studio condotto dal Global Agricultural Information Network del dipartimento dell’Agricoltura americano (GAIN), il mercato italiano del pellet è sceso nel 2015 a 3,3 milioni di tonnellate rispetto alle 3,4 milioni di tonnellate consumate nel corso del 2014.

La domanda di pellet nella penisola dovrebbe però tornare a crescere nel corso del 2016 sfiorando le 5 milioni di tonnellate, facendo registrare un vero e proprio boom per il settore.

 

 

Un altro dato interessante da questa indagine è che l’80% della domanda di pellet in Italia sarebbe soddisfatta dalle importazioni, questo perché la produzione interna non riesce a rispondere alla crescente domanda di risorse.

Il nostro paese risulta essere anche il primo importatore di pellet nel mondo con oltre 2,5 milioni di tonnellate l’anno. Nel 2015 ne sono stati importati 1,34 milioni di tonnellate dall’Austria, 229,435 tonnellate dal Canada e 179,965 tonnellate dagli Stati Uniti e in quantità minori anche da Germania, Bosnia-Erzegovina, Slovenia, Croazia, Polonia, Lituania, Romania, Francia, Russia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, Ucraina, Bulgaria, Lettonia, Estonia e Egitto.

Per quanto riguarda le esportazioni, nel 2015 l’Italia ha esportato circa 8.271 tonnellate di pellet in Austria, Slovenia e Spagna.

Dal rapporto del GAIN si evince inoltre che, per quanto riguarda i consumi, l’utilizzo del pellet in Italia si concentra per larga parte nel settore residenziale e industriale (95% del consumo totale. Stufe e caldaie domestiche consumano 2,7 tonnellate mentre le utenze commerciali (con potenza oltre 35 kW) che hanno installato impianti a pellet sono meno diffuse.