Pompa di calore, cosa cambia con la nuova tariffa

Grazie alla tariffa agevolata D1, negli ultimi anni la pompa di calore è diventata uno dei sistemi più utilizzati per riscaldare casa.

Tra le tecnologie attualmente in uso, la pompa di calore è senza dubbio la scelta migliore dal punto di vista del risparmio energetico, finanziario e anche per quanto riguarda l’inquinamento ambientale.

Le pompe di calore hanno ormai diversi punti a favore rispetto alle altre tipologie di riscaldamento. Innanzitutto consentono di riscaldare in inverno e di rinfrescare in estate. Gli ultimi modelli poi sono in grado di adattarsi a ogni luogo e fabbisogno e di garantire un’efficienza sempre maggiore. In più possono funzionare anche con elettricità ricavata da diverse fonti.

Per quanto riguarda i costi, il 31 dicembre 2016 è terminata la sperimentazione della tariffa D1. Questa consentiva di usufruire di un prezzo costante per ogni kWh consumato (20-22 cent/kWh) indipendentemente dai consumi annui totali. Questa tariffa ha consentito alle famiglie di risparmiare in media 500 euro all’anno.

Secondo i dai registrati a dicembre 2016 gli impianti in categoria D1 erano 16mila. Il 74% di questi sono stati installati negli ultimi tre anni, durante la fase di sperimentazione. il 70% degli impianti sono stati installati al Nord, soprattutto nelle regioni Lombardia e Veneto.

Chi ha aderito alla D1, dall’1 gennaio 2017 paga l’energia elettrica secondo la nuova tariffa TD non progressiva. Questa tariffa entrerà in vigore per tutti dal 2018. La tariffa TD va ad eliminare la progressività delle attuali tariffe D2 e D3. I costi quindi non saranno più differenziati in base a scaglioni di consumo. Rimarrà invece la differenziazione tra utenti residenti e non residenti

Chi non aveva aderito alla tariffa sperimentale, per il momento può godere di un calo degli oneri generali di sistema. La diminuzione si aggira sul 5% ed è data soprattutto dall’abbassamento dei costi fissi.

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