Con l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti e le tante nuove tipologie di impianto, diventa sempre più importante la scelta di quale soluzione adottare per il riscaldamento domestico.
In molte regioni italiane i costi legati al funzionamento del riscaldamento domestico rientrano fra le principali spese di casa. E’ molto importante stabilire innanzitutto le proprie esigenze di consumo e valutare se sia meglio un impianto autonomo o centralizzato.
Se si utilizza il riscaldamento domestico in modo continuativo durante tutta la giornata, il riscaldamento centralizzato può essere la scelta migliore. Questo tipo di impianto offre numerosi vantaggi dal punto di vista dell’efficienza, del risparmio energetico, dell’impatto sull’ambiente e delle spese.
Un impianto centralizzato consente a tutte le abitazioni private di utilizzare la stessa fonte di calore per il riscaldamento domestico. Per questo i costi di manutenzione della caldaia vengono distribuiti equamente fra tutti gli abitanti del condominio.
Un’importante novità che diventerà obbligatoria dal 2017 è l’installazione di dispositivi di contabilizzazione del calore sui termosifoni. L’utilizzo di valvole termostatiche o di altri sistemi di termoregolazione permette di avere consistente risparmio energetico e una diminuzione dei costi in bolletta.
Anche un impianto di riscaldamento autonomo può offrire diversi vantaggi. Innanzitutto avere una caldaia autonoma permette di poter gestire gli orari di accensione e spegnimento dei termosifoni in maniera indipendente.
Avere una caldaia autonoma in condominio consente una maggiore tutela nei confronti di eventuali inquilini morosi. Eventuali condomini che non pagano le spese, o lo fanno in ritardo, causano un aumento per tutti gli altri.
I costi da sostenere per il passaggio al riscaldamento autonomo non sono contenuti, in quanto sono previsti diversi interventi per l’installazione dell’impianto. Grazie alle agevolazioni sul risparmio energetico però tutte queste voci possono beneficiare della detrazione fiscale del 65%.