Per ogni nuova caldaia è necessario realizzare uno scarico per i fumi della combustione che sia a parete e non a tetto, secondo la norma UNICIG 7129/08.
Nel caso di installazione di una nuova caldaia si deve fare riferimento alla norma UNICIG 7129/08, che raccoglie le disposizioni relative agli impianti a gas per uso civile, e alla D.P.R. 412 del 2003, per quanto riguarda o scarico dei fumi della combustione.
Secondo il decreto, lo carico orizzontale, una delle modalità più comuni per l’evacuazione dei fumi, è ammesso solo in alcuni casi.
Tra questi c’è la sostituzione di una caldaia esistente con scarico orizzontale a parete, in caso di edificio privo di impianto termico e di ristrutturazione di un impianto autonomo.
L’aggiornamento del decreto del 2012 ha incluso la possibilità di scarico a parete anche per le caldaie ad alta efficienza energetica e a basse emissioni si sostanze inquinanti.
Lo scarico a tetto non è quindi obbligatorio per le caldaie a condensazione, data la loro capacità di recuperare energia termica dai fumi della combustione e per le basse emissioni di ossidi di azoto.
A partire dal 4 giugno 2014 è stata negata la possibilità di scarico a parete per le caldaie standard ed eclogiche installate a partire dal 1 settembre 2014.
Fanno eccezione i sistemi con rendimento termico maggiore o uguale a 90+2log (Pn) e dotati di un carico termico del 100% rispetto alla potenza termica utile nominale e le caldaie di classe energetica 4 o 5.
Il nuovo decreto del 2014 ha infine stabilito che è possibile scaricare a parete anche nelle seguenti casistiche: caldaie a gas a camera stagna che sostituiscono vecchi impianti con scarico a parete o in canna collettiva ramificata; in caso non siano presenti sistemi idonei di evacuazione a tetto in occasione di ristrutturazioni di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione o ecologiche.