SEN 2017: ecco il piano del Governo per la Strategia energetica nazionale

Presentato dal Governo il decreto di adozione della Strategia Energetica Nazionale (SEN) 2017.

I ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico hanno firmato il decreto di adozione della SEN 2017, piano decennale per anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico. L’obiettivo è quello di rendere il sistema produttivo italiano più sostenibile sul piano ambientale e più competitivo.

Ammontano a 175 miliardi al 2030 gli investimenti complessivi e saranno divisi in reti, infrastrutture, fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Oltre l’80% degli investimenti sarà rivolto a incrementare la sostenibilità del sistema energetico. Le risorse verranno così suddivise:

  • 30 miliardi per reti e infrastrutture gas e elettrico;
  • 35 miliardi per fonti rinnovabili;
  • 110 miliardi per l’efficienza energetica.

Questo il piano degli obiettivi quantitativi da raggiungere:

  • Efficienza energetica, l’obiettivo è la riduzione dei consumi finali da 118 a 108 Mtep. In questo modo sarà possibile ottenere un risparmio di circa 10 Mtep al 2030;
  • Fonti rinnovabili: 28% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030 rispetto al 17,5% del 2015;
  • Riduzione del differenziale di prezzo dell’energia: contenere il gap di costo tra gas italiano e del nord Europa e quello sui prezzi dell’elettricità rispetto alla media UE;
  • Cessazione della produzione di energia elettrica da carbone con un obiettivo di accelerazione al 2025, tramite piano di interventi infrastrutturali;
  • Razionalizzazione del downstream petrolifero. Necessaria evoluzione verso bioraffinerie e uso crescente di biocarburanti sostenibili e GNL nei trasporti pesanti e marittimi. L’obiettivo finale è la decarbonizzazione al 2050;
  • Raddoppio degli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico clean energy: da 222 milioni nel 2013 a 444 milioni nel 2021;
  • Promozione della mobilità sostenibile e dei servizi di mobilità condivisa;
  • Nuovi investimenti sulle reti per maggiore flessibilità, adeguatezza e resilienza. Maggiore integrazione con l’Europa. Diversificazione di fonti e rotte di approvvigionamento gas e gestione più efficiente dei flussi e punte di domanda;
  • Riduzione della dipendenza energetica dall’estero dal 76% del 2015 al 64% del 2030.

 

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